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[Musica] Il vostro album preferito


JoЯel
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18 posts in this topic

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Io voto per Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles.

Forse non è il loro miglior album in assoluto...Revolver ad esempio lo ascolterei all'infinito...

Ma, è senza dubbio un album che ha cambiato la storia della musica "pop", e senza dilungarmi in recensioni superflue... in una parola: Immortale

beatles.jpg

Edit: Cambio il titolo della discussione, forse è troppo ostico decidere Il miglior album di tutti i tempi B)

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Dover scegliere un album fra tutti è impresa ardua, quindi scelgo quello che più mi fa emozionare e rabbrividire, ogni volta che lo ascolto, come se fosse la prima...

 

frontut.jpg

 

01 - The Changeling

02 - Love Her Madly

03 - Been Down So Long

04 - Cars Hiss By My Window

05 - L.A. Woman

06 - L'America

07 - Hyacinth House

08 - Crawling King Snake

09 - The WASP (Texas Radio And The Big Beat)

10 - Riders On The Storm

Album del 1971, l'ultimo della band californiana, rappresenta secondo me la maturità musicale del gruppo.

A differenze degli altri album, questo è quello che più incarna quello che era l'obiettivo di Jim e dei Doors: il Blues. Jim aveva dichiarato più volte che il Blues era la musica che più lo colpiva e che voleva fare. Liberi anche dalla pressione di Rothchild (il produttore che nei precedenti album imponeva alle band numerosissime session onché ripetizioni delle tracce fino all'esaurimento), che disse di dopo aver ascoltato alcuni pezzi: "Sembra musica da cocktail", il gruppo poté lavorare con più tranquillità e serenità e il risultato fu eccellente (il gruppo fu seguito da Bruce Botnick).

C'è da dire che ogni volta che ascolto questo album mi viene un pò di malinconia, quando arrivano gli ultimi secondi di Riders On The Storm penso a Jim, che già si trovava a Parigi e che non sarebbe più tornato...

Mi prende ancor più nostalgia quando penso che questo è l'ultimo album, e visto quello che erano riusciti a fare, mi chiedo che cosa avrebbero potuto fare in futuro se non fosse andata com'è andata a finire.

Sicuramente è l'album che ascolto più volentieri, nessuna della canzoni della traklist mi annoia, anzi.

The Changeling: toccava una buona corda R&B, con Jim che borbottava il suo nuovo imperativo: "Guardami cambiare".

Love Her Madly: un ritmato brano pop di Robby Krieger cantato con convinzione da Jim, venne scelto dalla casa discografica (l'Elektra) come primo singolo.

Been Down So Long: furioso blues ispirato a Been Down So Long It Looks Up To Me, il titolo orginario del romanzo Così giù che mi sembra di star su del defunto Richard Farina.

Cars Hiss By My Window: un altro blues, era un lamento solitario da motel che conteneva l'aggiacciante e profetico verso: "A cold girl will kill you in a darkened room" (Una ragazza fredda ti ucciderà in una stanza buia). In uno dei migliori momenti dei Doors, l'ubriaco Jim Morrison (Bill Siddons avrebbe raccontato che le 36 birre bevute da Jim in un solo giorno durante le registrazioni di L.A. Woman costituirono probabilmente il suo record assoluto) "cantò" un gemito di armonica alla Little Walter alla fine della canzone, una starordinaria approssimazione vocale dell'assolo di armonica che da sempre avrebbe voluto suonare.

L.A. Woman: incalzante pezzo centrale e title track dell'album, raccontava le esperienze di Jim alla guida della sua auto in giro per Los Angeles, il deserto e le spiagge. Autostrade, incendi infernali, la città di notte: questo e altro sfrecciava via su un martellante accompagnamento di piano elettrico e chitarra ritmica. Una sezione di bolero descriveva poi un topless bar. "Motel, money, murder, madness / Let's change the mood from glad to sadness". Quindi faceva la sua priapica apparizione Mr. Mojo Risin' (geniale anagramma di Jim Morrison), solennemente invocato come incarnazione finale del trovatello. Jim farfugliava richieste da'more ubriache e ironiche, mentre la canzone cresceva fino al culmine dell'estasi, e terminava il suo ultimo capolavoro con grida singhiozzanti e impenitenti di trionfo disperato.

A mio avviso la canzone più bella mai scritta da Jim, nonché la più carica di significato (per lui). Donna L.A., e non Donna di L.A., come molti presunti traduttori scrivono. Questa canzone è il ritratto di Los Angeles che Jim paragona ad una donna, quel "di" cambia molto il significato. Potresti stare ore ed ore a parlare di questa canzone, ma passerei per uno scrmo, quindi mi fermo qua.

L'America: era rimasta ai Doors dopo che Michelangelo Antonioni l'aveva rifiutata per la colonna sonora di Zabriskie Point. Maracas e organo gotico evocavano l'America come una casa degli orrori da luna park, ma la traccia era al tempo stesso sperimentale ed indecisa.

Hyacinth House: era invece una triste ballata folk-rock cantata da un Jim sentimentale, la rassegnata invocazione di una rinascita romantica: "I need a brand new friend who doesn't bother me". Robby (Krieger) ha dichiarato che la canzone allude alla casa dei suoi genitori, dove era venuto alla luce.

Crawling King Snake: avrebbe voluto essere un pezzo "Hooker and Heat", ma senza molto calore.

The WASP (Texas Radio And The Big Beat): risaliva al 1968, ma fu reincisa per L.A. Woman. Qui Jim butta in faccia all'America pagana cadenze autoritarie, crudissime, e immagini beatnik ("the negroes in the forest", "stoned, immaculate").

Riders On The Storm: era la dichiarazione esistenziale definitiva di Jim Morrison. Richiamava una canzone popolare della sua infanzia, Riders In The Sky, un successo del 1949 di Vaughn Monroe. Riconoscendo la fragilità umana e la solitudine come elemento essenziale, in un paesaggio sonoro di fulmini e pioggia, la canzone era inoltre un esplicito invito a non dare un passaggio allo psicotico alter ego di Jim: l'autostoppista diabolico (vedi anche qua - Post #25), il "killer on the road", altrimenti "sweet family will die". Il brano rappresenta poi una richiesta di tenero amore femminile, diretta ed estremamente toccante. Jim Morrison o qualunque altro autore del movimento rock non avevano mai scritto nulla di tanto malinconico, sincero e avvolgente.

 

Insomma, un capolavoro che consiglio, a tutti quelli che non lo hanno ancora fatto, di ascoltare.

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Scegliere un solo disco per rappresentare l'intero universo musicale è un' impresa semplicemente impossibile. Quello che posso fare è "sponsorizzare" l'album che più mi ha segnato nel corso della vita.

 

Artista: Dark Tranquillity

Album: The Gallery

the-gallery.jpg

 

 

Tracce:

 

Punish My Heaven - 4:47

Silence, and the Firmament Withdrew - 2:36

Edenspring - 4:31

The Dividing Line - 5:01

The Gallery - 4:08

The One Brooding Warning - 4:14

Midway through Infinity - 3:30

Lethe - 4:43

The Emptiness from Which I Fed - 5:44

Mine Is the Grandeur... - 2:27

...Of Melancholy Burning - 6:14

 

 

I Dark Tranquillity sono una melodic death metal band svedese, originari di Gotheborg, come i concittadini In Flames ed Hammerfall.

A differenza dei conterranei black metaller (emperor, cradle of filth, burzum e via discorrendo...) i Dark Tranquillity hanno scelto di non esprimere soltanto brutale violenza nella loro musica e nei loro testi ma di mitigare la rabbia del vivere con linee melodiche e cambi di tempo progressive tipici di band blasonate come i King Crimson.

Le liriche sono molto intimiste, scritte per la quasi totalità da Mikael Stanne, voce e primo chitarrista storico della band, e vertono molto sul rapporto che intercorre tra uomo e natura, tra vuoto di vivere e religione, tra la magnificenza dell'interiorità rapportata alla scarsa importanza dell'esteriorità.

Questo Album,sebbene sia solo il 3°, rappresenta il punto più alto mai raggiunto dal quintetto svedese e per espressione tecnica e per ispirazione e per pregnanza delle liriche.

 

La magnificenza di questa band sta soprattutto nel saper creare un contrasto mai stridente tra rabbia e melodia cadenzando un alteranza di voci sporche e pulite, di chitarre distorte e calssiche, di ritmiche serrate a improvvisi momenti di quiete serafica.

 

Tra le molte, cito alcune frasi di canzoni di questo album che trovo sublimi(e che mi permetto, per comodità,di tradurre):

 

"Un ritratto solitario

Copre le tele affamate d’amore

In onore della ribellione mai nata dentro me

 

Ogni quadro cela una storia

Ogni sfumatura racconta di mille parole

 

La maestria del vivere il caos

È dipinta nelle lacrime del poeta

Perché ogni cosa brucia

Il concetto finale

E’ tutto tranne un lontano pensiero"

(traccia n°5 the gallery)

 

"Può il silenzio essere condiviso?

Se si, può la percezione del silenzio

Inserirsi nella cornice che deve rappresentare

L’unità che noi sosteniamo?

I confini rappresentano un eterno sacrificio?

L'occhio del silenzio non può mentire.

 

Silenzio, eppure l’assenza di suono

Non mi alimenta

La sola essenza della bellezza

Rende muti di fronte alla grazia permanente

Sia portato innanzi il sole

Faccia luce sul vuoto

 

Cosa può essere estratto dal nulla?

Cosa può essere trovato nel vuoto?"

(traccia n°9 The emptiness from wich I fed)

 

e adesso la canzone che più di ogni altra ha saputo rapire il mio cuore e che ha tanto significato per me da essermi tatuato sul braccio destro una frase estratta da questa canzone. Lethe.

 

Lete

Dammi da bere del fluido che disintegri

E concedimi il dolce balsamo e la benedizione

Della dimenticanza, vuota e forte

 

Tienimi accanto, disfa le stelle

Mentre sfreccio tra i cieli

Sfreccio attraverso la notte

Perché tu sei la mia lama e la mia corda

Tu sei il mio

Lete

 

In correnti di cobalto

Tu, tempesta atraverso il mio cuore

Per recidere, per pungere

I ricordi che bruciano

Dilaga nelle arterie

Con affilate pugnalate di dolore

Le tue dita come artigli m’uccidono ancora

 

Possiedimi, invadimi e caricami ancora

Perchè io brucio e rabbrividisco

Brucio ad ogni movimento

 

Così, purificato da un' ondata di luce

Io compaio; rinnovato e riforgiato

Carezzato dal dolce balsamo e dalla benedizione

della completa dimenticanza, vuota e forte

Lete,

Tienimi accanto, mia unica amica e guida

Mentre affondo fra le tue dita

Affondo nel tuo amore

Poiché tu sei la vita che odio

Tu sei il mio

Lete

 

Trascinami in basso, in appassionati sospiri

Con l'oceano sopra di me

Fiamme nei miei occhi

E garantiscimi una vita che io possa vivere

senza…

 

Portami via

Dalla vita che odio

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  • 3 weeks later...
  • 1 month later...
  • 2 weeks later...

Anathema - A Natural Disaster

 

30958.jpg

 

Già dalla copertina, con questo pescatore rimasto ormai solo e senza lago, si riesce ad intuire il taglio intimista e introspettivo di questo che considero come il miglior album degli Anathema.

 

La transazione stilistica intrapresa dal gruppo, che affonda nei cambiamenti già avvertibili in Alternative 4, trova qui il suo compimento e maturazione. Il risultato è un post rock maturo, puro, malinconico, caratterizzato da quella delicatezza di suoni che solo il genio dei fratelli Cavanagh è in grado di miscelare così bene. Si alternano pezzi intimi di pianoforte (Electricity), sonorità di rock elettronico (Closer, con la sua sensazionale linea di voce realizzata col vocoder), pure suite strumentali (Violence), pezzi aggressivi e ritmati (Pull Under at 2000 Metres a Second, con la sua iniziale linea di basso rude e potente)

 

Le capacità di scrittura di Danny Cavanagh si avvertono nette nei testi così semplici eppure così poetici di Are You There? e della title track A Natural Disaster, che con la sua linea di voce femminile strizza l'occhio ai Portishead.

 

Il tutto con il tipico "qualcosa in più" che solo gli inglesi sanno dare al rock.

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CILIO!

Grandissimo!

Amo questo album (e gli anathema in generale). è semplicemente stupendo!

 

"'cause no matter what I said, no matter what I do I can't change what happened"

 

E poi...quanto è bella pulled under at 2000 meters at second?

 

Forse l'album più bello dei fratelli Cavanagh (a parte Eternity e lo stupendo the silent enigma, anche se con the silent enigma suonavano ancora un pesaante doom metal).

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non ho un album preferito in assoluto ...ma una rosa di album . Eccone solo alcuni..la lista è troppo lunga, è tutta roba che mi porto dietro ovunque ed ascolto continuamente.

 

inbetweenfront.jpg

JAZZANOVA : IN BETWEEN

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THE CINEMATIC ORCHESTRA : THE MAN WITH MOVIE CAMERA

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SAKAMOTO: BEAUTY

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HECTOR ZAZOU: SAHARA BLUE

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SUBA. SAO PAULO CONFESSIONS

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  • 4 weeks later...
CILIO!

Grandissimo!

Amo questo album (e gli anathema in generale). è semplicemente stupendo!

 

"'cause no matter what I said, no matter what I do I can't change what happened"

 

E poi...quanto è bella pulled under at 2000 meters at second?

 

Forse l'album più bello dei fratelli Cavanagh (a parte Eternity e lo stupendo the silent enigma, anche se con the silent enigma suonavano ancora un pesaante doom metal).

 

Quell'introduzione di basso è grandiosa.

 

quest'album sta agli Anathema come Images And Words sta ai Dream Theater, Master of Puppets ai Metallica, Rust In Peace ai Megadeth, Kid A ai Radiohead, Moving Pictures ai Rush. È il loro manifesto artistico, è il loro album che devi avere.

 

Li adoro anche per il loro essere una band piccola, senza quella patina del megagruppo leggendario, li ho visti a Pistoia: Danny è salito sul palco, ha accordato le chitarre, Vincent nel frattempo collegava il suo MBA al line in per avere il tappeto di violini su Universal, hanno fatto la loro ora, hanno ringraziato il pubblico e se ne sono andati, onestamente.

 

Sono a milano a novembre, 25€ li consiglio a tutti ;)

ciao!

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  • 3 weeks later...

beh la difficoltà a esprimere una preferenza per un solo album non mi da scelta!!!

Pink Floyd - The wall.... ed in particolare "Empty Spaces"

Ciao Lidio

 

edit:

Dimenticavo la motivazione....

-------PINK FLOYD----------

 

non serve dire altro!!!!!!!!!

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Quell'introduzione di basso è grandiosa.

 

quest'album sta agli Anathema come Images And Words sta ai Dream Theater, Master of Puppets ai Metallica, Rust In Peace ai Megadeth, Kid A ai Radiohead, Moving Pictures ai Rush. È il loro manifesto artistico, è il loro album che devi avere.

 

Li adoro anche per il loro essere una band piccola, senza quella patina del megagruppo leggendario, li ho visti a Pistoia: Danny è salito sul palco, ha accordato le chitarre, Vincent nel frattempo collegava il suo MBA al line in per avere il tappeto di violini su Universal, hanno fatto la loro ora, hanno ringraziato il pubblico e se ne sono andati, onestamente.

 

Sono a milano a novembre, 25€ li consiglio a tutti :)

ciao!

 

se non ho menate vado sicuramente!

Ti è piaciuto l'ultimo album??

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