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[recensione]Dark Tranquillity new album


cura
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Elegante orgia di "sacra" rabbia.

Queste le parole che meglio si adattano al nuovo capitolo dell'ormai affermato quintetto di Gotheburg. Se in passato ci avevano abituato a lavori tecnicamente assai complessi e dai richiami progressive questa volta la compagine svedese ha prodotto un album più lineare, diretto ma non per questo banale. Le linee melodiche delle due chitarre ben si legano ai Synth e l'alternanza tra i due strumenti nei tipici refrain, caratteristici del sound ormai decennale della band, è miscelata con la cura sapiente che fa assomigliare le partiture ad un lavoro orchestrale più che ad album di Death Metal.

Immancabile la ballad "Her silent language" in cui Mikael Stanne alterna il suo proverbiale Growl al canto in "pulito", il pezzo è veramente molto riuscito anche se, a mio avviso, la top track dell' album è la mid tempo"surface the infinite", melodica, feroce e potente al contempo.

Di sicuro questo "we are the void" non è il capolavoro assoluto della band (la magnificenza tecnica e melodica di "the gallery" è lontana) ma, a dispetto dei lavori più "antichi" risulta inogni caso più diretto e comprensibile anche da chi non apprezza i cambi di tempo e melodia tipici del progressive.

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